Raro esemplare di cassettone Piemontese risalente al XVIII Secolo, realizzato in legno di noce e intarsiato in legni misti, tra i quali varianti del noce, frutta, bosso, oltre a radica di noce nel cartiglio centrale presente sul piano superiore, e qualche piccolo dettaglio in osso, per creare l’effetto viso nel fronte dei cassetti. La provenienza probabile è la zona del Saluzzese, nella provincia di Cuneo.
Ecco in questa sequenza come si presentava prima del restauro:
Il tipo di intarsio è di alta scuola, molto ricco e al contempo molto fine, specie nel piano superiore. Lo stato di conservazione è discreto, gli intarsi presentano i classici “danni” da distacco, dovuti all’utilizzo di colle organiche (colla di osso), che con il tempo non reggono le mutazioni ambientali oltre a essere naturalmente biodegradabili. La patina ha subito i danni da incuria, il danno più grave è quello sul montante destro, poiché qualche mano inesperta ha pensato bene di fissare (probabilmente in seguito ad un gioco da distacco) utilizzando dei chiodi in uso in carpenteria edile, con conseguenti fratture sulla tarsia e lungo il montante. Sono inoltre presenti alcune mancanze nelle traverse e montanti sul fronte, sui fianchi, oltre ad integrazioni sugli intarsi avvenute nel tempo, con legni non coevi, per i quali si è dovuto intervenire.
Lavori di restauro
Il restauro richiesto è sia di tipo conservativo, poiché il cassettone verrà nuovamente utilizzato, che estetico funzionale. Si procede quindi al grosso del lavoro e cioè all’incollaggio di tutti gli intarsi mediante tecnica a caldo, utilizzando lo stesso tipo di collante utilizzato in origine, oltre alla ricostruzione delle parti mancanti sul fronte e sui fianchi, allo smontaggio del montante danneggiato (operazione particolarmente complessa e delicata) per eseguirne l’incollaggio e la ricollocazione. Vengono inoltre rivisti tutti gli scorrimenti dei cassetti, le serrature originarie, vengono tolte le maniglie (probabilmente aggiunte in seguito) che finivano col nascondere i “visi” volutamente creati dall’ebanista con il gioco di intarsio sul fronte dei cassetti.
La pulitura è delicata, senza abradere la patina sottostante. Viene quindi eseguito il trattamento antitarlo. Dopodiché avviene quella fase chiamata tonalizzatura dei colori originari. L’effetto è sorprendente. I colori delle tarsie emergono con forza.
Lavori di finitura
Finitura con tecnica a stoppino tradizionale (gommalacca, alcool 99°) e smorzamento delle lucentezze con utilizzo di cera d’api. Il cassettone è tornato a nuova vita, ed ecco in questa sequenza come si presenta oggi.