Il tipo di restauro eseguito su questo bell’esemplare di inginocchiatoio Barocco Piemontese del ‘700 è molto vicino a quello che normalmente viene definito “restauro conservativo”, fatta esclusione per le parti ricostruite e la parte riguardante la protezione della patina. Il manufatto non ha risentito di manipolazioni nel tempo, ma ha subito quei danni riconducibili da usura oltre ad esposizione in luoghi umidi, e naturalmente danni da tarlazione che poi hanno portato alle fratture e al logorio.
Lavori di restauro In primis è stata eseguita una lenta ed accurata pulitura di quella che era la sua “vernice di protezione” probabilmente inspessita da ripetute applicazioni di rinfresco che a quei tempi avveniva e poi lasciata andare negli anni a seguire. Più che una vernice come viene intesa ai giorni nostri,quella che ricopre questo inginocchiatoio,è una impregnazione costituita da miscele di elementi semplici come oli,resine naturali e cere,che avevano lo scopo di principale di preservare il manufatto da umidità e insetti. Scopo che in buona parte è stato raggiunto,visto che è arrivato ai giorni nostri tutto sommato in discreto stato di conservazione.
La pulitura è una delle fasi più importanti in generale su qualsiasi manufatto antico, poiché è in questa fase che se si sbaglia si possono creare danni in alcuni casi irreversibili, oppure viceversa gettare le basi di una buona riuscita del lavoro. A seguire avviene il consolidamento delle parti logorate,in modo da poter proseguire senza causare danni,e poi il lavoro entra nel vivo con la ricostruzione e integrazioni delle parti ammalorate e mancanti. Qui ho adoperato particolari lignei della medesima essenza, e della medesima epoca, in maniera da aiutarmi in seguito nella tecnica di mimetizzazione.
Lavori di finitura
Prima della finitura eseguo il trattamento anti tarlo ad impregnazione (a base di permetrina). A questo punto finisco il tutto tonalizzando il suo bel colore originario e finendo utilizzando le medesime materie prime a base di oli, resine naturali e cere…e qualche ‘segreto di bottega’.